Tra gli anni ’50 e gli anni ’60 il mondo musicale italiano ebbe un boom grazie alla diffusione, all’interno dei bar e locali, del jukebox, che offriva la possibilità di scegliere i singoli brani di diversi musicisti facendo della varietà a disposizione dell’utente uno dei suoi punti di forza.
Ecco, il video on demand è il jukebox dei nostri giorni e ha conquistato il podio delle preferenze degli utenti.
A essere cambiato, in realtà, è l’intero sistema culturale che, a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, ha dovuto rimodulare la sua offerta, attraverso un significativo incremento e una diversificazione dei servizi digitali.
La chiusura di cinema e teatri e la permanenza all’interno delle proprie abitazioni hanno modificato le abitudini dei consumi culturali, rafforzando la fruizione tramite web. Privati dei nostri contatti sociali e delle relazioni umane, abbiamo scelto come nuovo compagno il digitale, che si è dimostrato un ottimo canale per la diffusione della cultura.
Innanzitutto, è aumentato il tempo dedicato ai siti di informazione quotidiana. Ma è aumentato anche il tempo dedicato ad altre attività come fare la spesa (+124% il tempo di navigazione sui siti della GDO), coltivare le relazioni sociali a distanza (+31% l’uso dei social network), l’intrattenimento online (+13% streaming video e musicali, dati emersi da un’analisi condotta da GFK).
Tra i vari contenuti di intrattenimento culturale, a essere cresciuto in maniera esponenziale è stato proprio il consumo di video, come indicano i dati di uno studio condotto dall’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano, secondo cui durante il lockdown 73 utenti su 100 hanno effettuato l’accesso a contenuti informativi e di intrattenimento video.
La ricerca dimostra inoltre che, di pari passo con la crescita della domanda, c’è stata anche una diversificazione della tipologia di contenuti cercati e fruiti sulle piattaforme di video on demand.
Oltre a usare il web per informarci, guardare un film o una serie tv, lo abbiamo usato per svolgere tutte quelle attività non più consentite dalle limitazioni dovute alla pandemia. E così tutti abbiamo provato a fare una lezione di fitness o di yoga online, a seguire un corso di danza o una lezione di cucina, a imparare a suonare uno strumento musicale.
E abbiamo riempito il vuoto lasciato dall’impossibilità di viaggiare e di scoprire nuove realtà grazie alla visione di documentari.
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