Berlino, 17 Luglio 2020 – “Più della metà degli operatori non intraprende nessuna attività, neanche gratis, di marketing digitale, dispongono di strumenti per monitorare il tracciamento delle performance limitati o nulli, e rimangono insoddisfatti dei loro sforzi. Questo è quello che emerge da uno studio pubblicato da Arival, realtà americana che si occupa di riunire tramite le sue conferenze gli operatori del mondo di tour e attività in Europa, Asia e Stati Uniti.
“Quando ho letto lo studio, da un lato sono rimasto sorpreso ma dall’altro sappiamo da tempo che ancora fin troppi operatori non dispongono delle conoscenze minime di cosa voglia dire farsi trovare online e promuoversi in un mondo sempre più digitale” afferma Gianmarco Pappalardo, Country Manager Italia di bookingkit, startup Berlinese che fornisce un software “all-in-one” per ricevere e gestire prenotazioni direttamente dal proprio sito.
“Grazie alle OTA, il quale il core business è quello di mettere a disposizione degli operatori una vetrina digitale conosciuta dai consumatori del mondo, il settore dei tour e attività si è digitalizzato notevolmente”, prosegue Pappalardo. “Le OTA sono un canale di vendita importantissimo, ma ciò non esclude che gli operatori stessi possano fare leva sul proprio sito e su software che gli consentano di rendere il sito prenotabile e di sincronizzare le proprie disponibilità attraverso tutti i canali. Di pari passo, la priorità deve essere anche quella di rendersi più attivi sulla visibilità online, che richiede un impegno a livello di tempo e di investimenti non indifferente”.
L’effetto COVID-19 ha costretto anche i più analogici dei consumatori a digitalizzarsi e di conseguenza a scoprire nuove comodità. Se prima non tutti compravano su Amazon o facevano la spesa online, ora tanti non torneranno più indietro. Potrebbe essere la volta buona dove tanti operatori di tour e attività coglieranno l’opportunità per digitalizzarsi e sfruttare al meglio i canali online.
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