Dal mese di luglio numerosi quotidiani hanno parlato del Prof. Cesare Pozzi come possibile candidato alla guida del MEF.
In particolare, alcuni giornali affrontarono l’argomento definendo l’economista come un possibile super Ministro dell’attuale Premier dal momento che le sue idee economiche e per certi versi assai critici dell’attuale sistema economico italiano ed europeo, ne avevano caratterizzato l’immagine.
Ordinario di Economia Applicata per l’Università di Foggia e la Luiss di Roma, già consulente della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di infrastrutture e trasporti, è intervenuto numerose volte a conferenze anche non accademiche -ma più di stampo politico- trattando temi di deindustrializzazione e cambio strutturale dell’economia italiana. La sua visione, critica e costruttiva allo stesso tempo, ha sempre proposto un cambiamento che segue orizzonti anche non convenzionali della politica economica andando a trattare l’economia come una rappresentazione di regole e convenzioni senza la cui programmazione o riforma non consentirebbe il raggiungimento della crescita economica stessa.
È in una di queste conferenze che la Premier sembrerebbe aver apprezzato il carisma del Prof. Pozzi nella cui chiarezza espositiva si sono andate delineando idee di riforme per nulla scontate. Nel susseguirsi delle previsioni di nomine che hanno accompagnato gli ultimi giorni della nascita del Nuovo Governo fino alla scelta degli attuali ministri, i pronostici dei toto-ministri (Agipronews) davano oramai per certa la scelta del Professore come Ministro dell’Economia fino a quando, invece, la decisione è stata quella di seguire più un’immagine politica, che tecnica, nella casella più importante dei Ministeri.
Nei prossimi giorni si giocherà la partita dei Sottosegretari e Vice-Ministri che dovrà, per certi versi, colmare i mancati incarichi per Forza Italia o la Lega. E quindi, ci si domanda, se il Prof. Pozzi coprirà qualche incarico nelle caselle che ancora rimangono a disposizione al fine di poter strutturare un Governo in grado di rispondere adeguatamente alla crisi economica, inflazionistica ed energetica in atto.
Prof. Marco Mele
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