Home Restaurant Hotel dà il via a una nuova entusiasmante iniziativa, la Prima Stagione del nuovo format televisivo HRH Experience.
Dopo il successo delle prime puntate con +800.000 visualizzazioni, proseguono le riprese e le messe in onda di Experience.
Ospiti importanti saranno invitati a raccontare le storie e i segreti del loro successo nel settore enogastronomico, come ad esempio Gabriele Bianchi, Migliore Cameriere d’Italia 2019, il Professor Caminiti del Museo del Cibo e Lucia Morelli dell’antico Pastificio Toscano Morelli, il Maestro Pizzaiolo Luca Lanzano… Non mancheranno enologi, chef e altri testimonial.
Nella quinta puntata di Home Restaurant Hotel Experience avremo come ospite lo Chef Federico Fusca e visiteremo l’Home Restaurant Il Coccio…
Gaetano Campolo, Founder e CEO di Home Restaurant Hotel, ci racconta in questa sesta puntata di Experience la storia di Home Restaurant Hotel e il successo di oggi.
– Gaetano, raccontaci com’è nato il progetto Home Restaurant Hotel…
Il progetto HRH nasce nel 2014 e nel 2015 abbiamo brevettato il marchio.
La nostra esperienza parte a Firenze, da un bell’appartamento in Borgo Pinti, vicino al Duomo, dove abbiamo svolto oltre che attività di bed&breakfast anche banqueting, organizzando feste di compleanno fino a 50 persone. Abbiamo dato avvio al primo Home Restaurant Hotel, un concept che permette il superamento del classico B&B in chiave 4.0. Ci siamo detti: perché non condividere con gli ospiti anche la passione per la cucina?
Dopo i primi tre anni di avviamento in cui abbiamo sviluppato la fattibilità su Firenze, con oltre 9.000 colazioni, ci siamo trasformati in piattaforma, come Airbnb e altri operatori della sharing economy.
Il principale obiettivo di Home Restaurant Hotel è quello di valorizzare il turismo prendendo come punto di partenza la cucina italiana, sia quella tradizionale che innovativa, attraverso il settore Home Restaurant. L’intento è di sviluppare un’economia circolare positiva attraverso un’unica iniziativa alla portata di tutti.
In effetti, dalla creazione di una rete attiva di Home Restaurant traggono beneficio diretto il territorio ed i prodotti Km0, il turismo – soprattutto quello dei piccoli borghi fuori dai circuiti classici – e il nostro patrimonio enogastronomico. I nostri “clienti” e Homers sono tuttavia i veri protagonisti dell’attività, vivono un’autentica esperienza di Social Eating.
– Dal punto di vista legislativo come si inquadra l’attività di Home Restaurant Hotel?
Ad oggi abbiamo ottenuto il parere favorevole del Ministero degli Interni che consente di svolgere l’attività di Home Restaurant in maniera occasionale ma anche il parere favorevole dell’Autorità Antitrust che ha affermato che non si tratta di attività concorrenziale con la ristorazione classica.
Oggi abbiamo più di 100 annunci sulla nostra piattaforma, e sono in continua in crescita. Inoltre abbiamo oltre 2000 utenti registrati con più di 1500 download di APP. La piattaforma sta vivendo una forte espansione.
– Per l’implementazione e la crescita del progetto avete ricevuto un supporto finanziario da parte dallo Stato?
In effetti l’Unione Europea con Agenda 2014 e 2016 ha invitato gli Stati membri a incentivare e ad agevolare le varie iniziative di sharing economy, criterio alla base del nostro progetto; purtroppo l’Italia rimane sempre indietro nell’accettare e supportare innovazione. Nel 2017, il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle hanno tentato di bloccare il settore.
Subito dopo, un parere dell’Antitrust ha bocciato il disegno di legge del 2017 seguendo le indicazioni del Ministero dell’Interno, guidato da Salvini, e ha dichiarato legale l’attività di Home Restaurant in Italia, su base di occasionalità, criterio secondo cui può essere svolta per un massimo di 3 volte la settimana in un’abitazione privata.
Siamo in attesa dei fondi statali, i fondi europei, siamo nettamente indietro rispetto ad altri Paesi come la Francia dove una simile piattaforma come Vizeat ha ottenuto 3 milioni di Euro mentre in Gran Bretagna e Stati Uniti Eatwith ha ricevuto 7 milioni di Euro.
Non ci spieghiamo come ai nostri iscritti non possa essere assegnato, come a ogni titolare di bed&breakfast, un regolare codice ATECO e come non possano ottenere una propria licenza di Home Restaurant.
Ad ogni modo, oggi, chiunque apra una propria attività di Home Restaurant e si iscriva alla nostra piattaforma viene assistito anche per la fase iniziale della denuncia in questura, che gli consente di svolgere in tutta sicurezza e regolarità il suo lavoro, secondo la normativa vigente.
Per il resto, auspichiamo che a breve il governo italiano faccia un ulteriore e doveroso passo avanti nel regolamentare il settore per uniformarsi agli altri paesi europei!
– Gaetano, quali sono i vantaggi che offre Home Restaurant al cliente?
La piattaforma Home Restaurant Hotel offre un servizio a 360° ai viaggiatori ed amanti della buona tavola, comprendendo tutti i tipi di strutture e servizi del settore Horeca: Agriturismi, B&B, Hotel, Ristoranti, Pizzerie, Bar e Gelaterie, Visite Guidate ed Experiences.
Chiunque può iscriversi e proporre i propri servizi ma anche prenotare un’esperienza con la comodità di interfacciarsi direttamente con il titolare e soprattutto senza pagare alcuna commissione.
– Sei soddisfatto di aver lanciato l’iniziativa Home Restaurant Experience, la serie di 8 puntate televisive in corso?
Molto soddisfatto! Credo che sia un modo molto interessante e divertente di far conoscere al meglio il nostro servizio e di creare dei momenti di esperienza diretta, con vari protagonisti del mondo del food, che hanno sempre cose nuove da trasmettere. È soprattutto un’opportunità straordinaria per i nostri iscritti di raccontarsi e di condividere la propria esperienza e le capacità acquisite.
Vediamo che la trasmissione è molto seguita ed ha riscontri positivi, sia sui canali Tv che attraverso i nostri vari canali online. Ringrazio molto Lorenzo Gagliano per la sua conduzione frizzante e capace di stabilire un bel contatto con i nostri ospiti. Anche noi ci stiamo divertendo molto!
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